L'ariete
Il Trabucco
Era una enorme catapulta fissa, costituito da un’enorme braccio di legno posto in posizione elevata, sostenuto da una struttura grande e robusta, che doveva sostenere lo sforzo e la tensione dato dal movimento del braccio. All’estremità più breve veniva imperniato un cassone o un grande cesto, riempito di macigni o altro materiale abbastanza pesante da fungere da contrappeso per il proiettile da lanciare. All’altra estremità del braccio era appeso un gancio a cui era fissata una specie di grossa frombola, all’interno della quale veniva posto il proiettile. Al momento stabilito, veniva azionata la leva di rilascio e l’effetto del contrappeso scagliava il proiettile. Le sue grandi dimensioni, pur aumentandone la pericolosità, lo rendevano poco maneggevole e difficile da spostare.
La Catapulta
Era sicuramente molto più manovrabile e sfruttava lo stesso principio delle leve: su due montanti verticali era posizionato un braccio orizzontale che terminava con una “cucchiara”, che serviva a contenere i proiettili. Al momento del lancio il braccio veniva liberato e ruotava; una traversa posta fra i montanti lo fermava bruscamente per ottenere il lancio della pietra.
Le Torri
Durante il periodo medievale vennero ulteriormente modificate e rese più complesse, anche attraverso un sistema di piani interni, che permettevano di raggiungere i vari livelli delle mura nemiche. Rivestita all’esterno di pelli e legno per protezione dai tiri nemici, la torre d’assedio terminava con un piccolo ponte levatoio che veniva agganciato ai bastioni, e consentiva agli assedianti di arrivare sul camminamento.
Il Fuoco Greco
Il fuoco era uno dei principali metodi di difesa dagli assedi, anche se era usato sia per scopi difensivi che offensivi: il cosiddetto “fuoco greco”, inventato dai bizantini alcuni secoli prima, consisteva in una speciale miscela incendiaria, forse costituita da pece, salnitro, zolfo, nafta e calce viva, contenuta in un grande otre di pelle o di terracotta. L’acqua non bastava a spegnere un’incendio provocato dal fuoco greco, per cui era considerato davvero temibile dagli avversari.